Un laboratorio Percorsi di Mediazione finanziato da Le Chiavi della Città in una classe II di una Scuola secondaria di primo grado di Firenze è stata l’ottima occasione per parlare insieme di rabbia e bullismo.
Non
soltanto fornendo delle nozioni teoriche, ma portandoli a riflettere e a
condividere esperienze e riflessioni che riguardano la loro vita quotidiana.
Abbiamo parlato insieme della loro rabbia, di come si scatena e
manifesta.
La
rabbia è un’emozione spesso temuta anche dagli adulti, per cui permettere ai
ragazzi di discuterne in gruppo è un modo per insegnare loro che è possibile
parlare anche delle emozioni più “pericolose”: di quelle che a loro – ma non
solo – appaiono più esplosive e incontrollabili.
- Cosa ti fa arrabbiare?
- Cosa fai di solito quando ti arrabbi?
- Cosa potresti fare di diverso?
Abbiamo
inoltre esplicitato che sarebbe irrealistico, anche controproducente,
pretendere di gestire le nostre emozioni in ogni occasione e situazione: a
volte le emozioni vanno semplicemente vissute. Quando ci rendono la vita
difficile, però, può avere senso pensare a delle strategie per viverle in
maniera più funzionale.
Tra
le strategie distruttive
Quelle
più aggressive:
-
Pugni al muro
-
Spaccare tutto
-
Odiare tutti
-
Insultare qualcuno
-
Trattare male qualcuno
-
Urlare alle persone
Ma
anche quelle più introvertite:
-
Isolamento
-
Senso di colpa
-
Imbottigliare la rabbia
Tra
le strategie costruttive
Quelle
più solitarie e riflessive:
-
Prendersi del tempo per stare un po’ da soli
-
Riflettere su quanto successo
-
Imparare dai propri errori e usare la rabbia come motivazione per fare meglio
la prossima volta
Quelle
che permettono uno sfogo fisico:
-
Fare sport
-
Urlare
-
Piangere
-
Tirare calci e pugni al cuscino
Quelle
che ci offrono una distrazione, migliorando il tono dell’umore:
-
Disegnare
-
Fare giardinaggio
-
Scrivere
Ma
anche quelle che si attuano all’interno delle nostre relazioni,
permettendoci di migliorarle:
-
Sfogarsi con qualcuno
-
Chiarirsi e parlare con calma, piuttosto che urlarsi addosso
-
Cooperare, piuttosto che competere
-
Trascorrere del tempo con qualcuno a cui tengo
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